Una meravigliosa Roberta Borrelli ci ha aperto le porte della sua casa-studio per fare una chiacchierata e prestarsi alla nostra camera. Ci accoglie con un caffè e dei biscotti, a cui si uniscono le nostre brioches fresche.
Roberta è un Architetto e tanto di più, per riportare solo alcune delle sue attività, è founder di Make Your Home Studio, cura l’immagine di aziende di arredo, scrive, organizza e partecipa a workshop, disegna e commercializza furniture design.
Ogni angolo della sua casa - che ha disegnato per sé e suo figlio - è da incorniciare. Ovunque si sposti il nostro obiettivo si possono cogliere cura e calore. Anche la luce soffusa parla con i tessuti e i materiali dell'ambiente, donando un tocco ovattato all'armonia degli interni. Dall’interruttore della luce, al cucchiaio in cucina, niente è lì per caso. Tutto ha significato e può entrare in casa Borrelli solo dopo attenta selezione
Tra questi oggetti si fa spazio anche Oralae, i prodotti insieme al nostro plateau di marmo sono in splendida compagnia di Byredo, Biancamore e Apothecary. Ci godiamo l’atmosfera calda della salle de bain: angoli incurvati, toni beige, legno al naturale, rubinetteria in acciaio inox cotto, luce soffusa.
Come ti prendi cura di te? - Seleziono tutto quello che utilizzo nella mia beauty routine. Per me un prodotto deve essere non solo ottimo, ma anche esteticamente appagante. Quando vi ho scoperto mi sono innamorata perché non c'era niente di simile per l'igiene orale. - Utilizzo spesso brand made in Italy di cui conosco le founder e le persone che ci lavorano. Mi piacciono i prodotti funzionali e ben studiati. -
Dopo un lungo periodo di stress dato da lavori poco significativi mi sono data un anno di pausa. In quel lasso di tempo ho mantenuto solo i progetti continuativi, per il resto ho rifiutato tutti i progetti che non mi arricchivano. È stato un rischio che ha dato i suoi frutti. -
- Bisogna sapersi ascoltare e coltivare la propria creatività. I progetti che seguivo mi stavano scegliendo, e non viceversa. Ora ho preso io il controllo e scelgo di accettare solo sfide per me stimolanti e significative. -
Il pericolo scampato è stato quello di rimanere sopraffatta dalle incombenze, da progetti deterioranti, di quantità piuttosto che di qualità. Ci insegna quanto il mondo del lavoro creativo sia talvolta appagante, talvolta vorace.
Fare un passo indietro è servito a cogliere il quadro più grande. Un - no - a quei progetti che non le interessavano, ha lasciato spazio a quelli che la stimolavano intellettualmente. Lo prendiamo come esempio da seguire, fare meno ma con più significato ha un potere rigenerativo straordinario.
Ringraziamo infinitamente Roberta per averci accolto con così tanto calore, che si porta dentro dal sud, e che riaffiora in ogni minuto passato insieme a lei.
Brushing with Roberta Borrelli, November 2023.
Oggi abbiamo una persona speciale a raccontarsi nella serie Brushing, Luca Camporeale. Architetto appassionato, esteta, padre, sempre pronto a sorridere, ed anche pirata in borghese tra tatuaggi, bandane e Porsche d’epoca.
Abbiamo passato una bellissima mattinata insieme in casa di Carlo Banfi - progettata da Luca - a cui dobbiamo un doppio ringraziamento, per l’ospitalità e per averci fatti conoscere.
Luca presentati come vorresti essere presentato. - Nulla meglio delle tue parole riescono a rappresentarmi; esteta, ossessionato dalla riconoscibilità e oggi padre… mi ritrovo molto nella tua breve descrizione. -
La mia fortuna è stata quella di scoprire fin da subito i miei interessi, altri ci mettono molto più tempo. -
Aprire uno studio tuo è un grande passo, che in pochi si sentono di fare, come hai iniziato? - È nato tutto in modo molto naturale, come se fosse un atto dovuto… il coraggio è arrivato grazie alla vincita di un bando per un grande progetto e la fiducia dei primi clienti che si affidarono a me per la sola conoscenza della mia personalità, perché a quel tempo era la mia unica carta. -
Ci hai parlato della tua impronta anni 80’ che si legge anche in casa di Carlo, unita a design molto pulito e contemporaneo. Ci racconti di più? Come definiresti il tuo stile? - Il mio stile racconta i miei interessi, la modernità è sempre unita alla ricerca di elementi classici che riscaldano in qualche modo gli ambienti trasformandoli in casa. -
Persone a cui ti ispiri? - Ne ho tante, a livello lavorativo ammiro molti miei colleghi, per citarne qualcuno di attuale, potrei dire Pierre Yovanovitch e Cristina Celestino. -
Ci parli in particolare dei tuoi bagni? - In tutti i miei lavori i bagni sono dei manifesti del progetto, li definirei come l’indice di un libro. Non si ha la percezione a volte, ma ad esempio, in una città come Milano, nelle poche ore che passiamo a casa il 20% si passa nel proprio bagno e non è affatto poco, visto che il 50% lo si passa dormendo. -
Tue gioie nella vita? Come ci sei arrivato? - Le gioie le ho create con i fallimenti e le delusioni, ho sempre cercato di ripartire da quello che avevo e sapevo fare e non è da sottovalutare. -
Verso la fine dello shooting siamo passati al secondo bagno di casa Banfi, quello in camera. Luca ci ha raccontato degli arredi scelti, al nostro "si vede tutto il lavoro che c’è dietro", in risposta ha annuito pensieroso. Abbiamo proseguito con un "dev’essere il tuo bambino" si è allora aperto un sorriso nel suo viso. Annuendo di nuovo contento, con lo sguardo rivolto al lavandino, le braccia aperte poggiate al mobile, ci ha risposto - si è il mio bambino. - È stato in questo scatto. Noi ci vediamo qualcosa di raro e delicato.
Hai disciplina nella cura personale di te? E nell’igiene orale in particolare? Quanto per te è importante nella vita e nella routine quotidiana. - Direi che è parte fondamentale della mia vita; per me l’aspetto ha valore e l’igiene orale fa parte della cura della mia persona.
Ringraziamo Luca per la generosità nel raccontarsi, preziosissima, con la speranza di trasmettere la sua positività e forza al lettore.
Brushing with Luca Camporeale, May 2023.
]]>We had the privilege of speaking with the founder Selvaggia Arborio Mella di Sant'Elia, and discovering a wonderful person as well as a great professional. She let us know better about Ex Forti and about her recent collaboration for the St. Regis Rome.
She ran her co-owned showroom in Rome for ten years, from 2005 to 2015. In the meantime she often worked with architects to design the complete interiors of luxury homes and boats. Sometimes, depending on the scope of the project, designing custom furniture. Since 2015 she has continued exclusively with interior design alongside architects and craftsmen, focusing more and more on small accessories and furnishing details.
During the lock down she made the bold decision to create Ex Forti, so called for the family's motto: "Ex Forti Dulcedo", that is, "out of the strong, the sweetness". A hymn to harmony, which Selvaggia seeks in all forms, volumes, refinement, through sculptural elements that are close to art.
Ex Forti collection includes object holders, boxes, candles, candle holders. Each piece is unique and created entirely by artisans in Italy. Ex Forti furnishes luxury private interiors, boats up to 50 meters and more, often with a complete customization of the elements.
The St. Regis curator were looking for new accessories for the bathroom, in its most majestic suite, the Royal Suite. Three hundred square meters, the most valuable of the entire building. The will of Ex Forti was to create a series of accessories that would immerse themselves in the environment. Finally giving it the solemnity it deserved.
Seven pieces, all unique, specifically designed for the space they occupied, and calculated to the millimeter on the marble sink top. Each is embossed with the St. Regis and Ex Forti logo. They have a strong and sculptural geometry, such as the courtesy mirror in brass, a toothbrush holder and a soap dish in Nero Marquinia marble, with a triangular basis and brass details.
After various tests made with templates and prototypes, Selvaggia reached the right position of the pieces, the right weight, the right dimension, the right resistant materials. Combining aesthetics and technical features.
Each piece of Ex Forti is the work result of several Italian craftsmen. The relationship with them is key in the development of the designs and in their realization. Sometimes the production steps, from start to finish, require eight different masters. The challenge, Selvaggia tells us, lies in making oneself understood by artisans, but also in being listening, and relying on their know-how. Trusting them, especially in new productions.
She tells us, with deep conviction guided by experience, that one must know how to give up an idea if it cannot be realised. In a good way though, to be able to quickly find the solution. A gem tip for us, that can be appreciated by designers and not, in many situations.
- Ex Forti - says Selvaggia Arborio Mella - is a work that I carry on with dedication and passion. I can say that it looks a lot like me, and that it represents me. It has many layers. This is also what I like, that it has many layers, like people. They too have a deeper look. Interesting to discover. -
Pictures credits: courtesy of Ex Forti. All our gratitude for this inspirational talk. Ex Forti by Selvaggia Arborio Mella di Sant'Elia, February 2023.
]]>Our Seeking continues with Valentina Mancini Studio, a reality in the heart of Rome and, as we felt in our talk, with Rome in the heart.
The first project of her studio we will cover is “Notos Basin”. Inspired by the concept of “soft design” by Alessandro Mendini. Simple object in appearance, therefore complex. She innovates the sink, transforming it into nomadic furniture, removable and light.
The most suitable material for the washbasing turned out to be nautical sails fabric, made up of resins, kevlar and carbon. Taking her to Umbria, in an historic sailmaking. Here she discovered a huge waste in the cutting of the sailmaking itself, due to construction needs. Thus giving wastage a second life.
Hers are long lasting artifacts, created to live over time. The second one is an element that, rather than furnishing a space, creates it, giving it meaning. This is “RITO” Lucerna, the winning lamp of Materia Design Festival 2020.
Valentina designed the lamp based on the model of the Roman oil lamp, an object of everyday life linked to rituality. In fact, in ancient times, in addition to lighting environments, it was used in religious worship.
An oil lamp for contemporary self rituals, that creates an archaic, contemplative atmosphere by exhaling balsamic aromas. Made of Portoro marble, rare and nearing exhaustion. In fact, once again she used production waste, destined to abandonment. As she said, "it is an opportunity to reflect".
Another brilliant example of how a different design approach within Italian subcontractors brings innovation, not only in furniture itself, but also in the production chain.
Energica, aperta, positiva verso il mondo ed anche tenera, madre, forte, decisa, appassionata. Caterina Bartolozzi è pura magia. Impossibile circoscrivere una sua presentazione in poche righe. È stata una delle prime persone a conoscere Oralae, quando ancora era un insieme di disegni e idee, il suo entusiasmo è stato trainante.
Oggi si è generosamente raccontata attraverso la nostra lente.
Presentati come vorresti ti presentassero.
- Come se fossi un vocabolo del dizionario: Eclettica, lunatica, curiosa, caparbia, ostinata e permalosa. Sono un simpatico condominio in cui abitare! -
Il campo in cui operi è ampio, dall’Architettura all’Interior fino al Branding. Qual è il tuo approccio? C’è un progetto che ti è piaciuto più fare?
- Ogni progetto è novità, scoperta, crescita. Un mondo nuovo. Mi affeziono a tutti, perché in ognuno di questi cerco di portare il mio piccolo mondo, un mondo fatto di oggetti, colori, forme, ricordi e immagini che mi piacciono e che mi smuovono. -
Persone a cui ti ispiri?
- Ah, difficile questa. Mi piace osservare chiunque. Penso che ogni persona che incontri nel tuo percorso sia fonte di ispirazione. -
Fra le sue letture in corso ci sono due libri di Chandra Livia Candiani, durante lo shooting ne parliamo, così prende il primo della pila, “questo immenso non sapere” - un libro che amo, l’ho comprato solo perché inizia così - lo prende e inizia a legge concitatamente:
“Sai cos’è un cavillo?
È un animillo
che galippa, galippa.”
- Così continua per tutta la pagina introduttiva, calcando ogni parola, catturandoci fino alla fine: ”(...) Il disordine di un libro, lascia intravedere il suo sottotesto: niente da dimostrare, eccomi solo qui. Un libro disordinato è un invito alla sovversione”.
Il tuo rituale per la cura di te?
- Mi voglio molto bene (risata). Cerco sempre di ritagliarmi uno spazio tutto mio per prendermi cura di me. E sì, passo anche il filo interdentale! (risata). Mi sto avvicinando alla meditazione, l’ho approcciata negli anni a fasi alterne, mi piacerebbe farlo con più costanza. Diciamo che mi farebbe bene. -
Ti poni altri obiettivi? Ha senso secondo te porseli oppure la vedi in un altro modo?
- Mi pongo un sacco di obiettivi e mi piace farlo, ma sono anche convinta del fatto che il bello della vita sia la sua imprevedibilità. Vado molto col fiume e mi piace lasciarmi trasportare! Lascio che le cose accadano e che la vita mi travolga. -
Chiudiamo con una sua ultima riflessione, grati per la gioia che ci ha trasmesso, e che speriamo venga trasmessa anche al lettore.
Caterina Bartolozzi, Brushing series, August 2022.
]]>Opens the series the amazing Made in Italy brand 8 e Mezzo. Born in Puglia, by the founder Antonella Azzollini, a creative and positive mind we had the chance to talk with.
Masters of marble who have handed down the know-how from generation to generation. In the family business, Marmi Azzollini, unique pieces are created from the finest stones in the world. They come to Trani from the quarries of Apulia, and from all over Italy. The Milestone of the family is Nicola Azzollini, Antonella's father and as she describes him - the one who sets the pace to the working day -. Another who grew up in the company is Gianfranco Azzollini, her brother, precious advisor and expert in crafting techniques.
Antonella returned from London in lockdown, where she worked as a business developer for architecture. This ultimate fuse led her to realize a desire that she had for a long time.
It's been a combination of family know-how, available raw materials and desire to not get paralyzed, even in a pandemic. 8 e Mezzo hence takes life, to recover salvaged materials. Semi-finished and abandoned pieces in disused quarries, unused, too small, or defective scraps become small objects "simple, but you know beauty lies in simplicity", she tells us.
The first protagonist of the brand collection is a cutlery tray, large enough, the minimum necessary to show "veins, shades, beautiful and unique colors" of stones and marbles. The result is a trapezoid, 8 and a half centimeters long, hence the name of the brand.
Over time the collection has expanded, enriched with coin trays, object holders, toothbrush holders, incense bases and other small recycled furnishings, such as leftover tiles transformed into tables. Behind the scenes, Antonella also shows us custom-made accessories in progress, unique pieces made on request, sculpting art as design.
The working environment is informal and peaceful, here expert marble workers cut and finish the small creations with technique. Antonella sometimes makes the finishing touches herself, she works the material by dusting her hands. A combination of pleasure of manual work with entrepreneurial one.
Antonella tells us all this with a big smile of fulfillment and contagious happiness. Our narration does not end here, there will be others about 8 e Mezzo and its founder. We wish her to continue making 8 e Mezzo grow and evolve more and more.
Images are courtesy of 8 e Mezzo. Photographer of Nicola Azzollini: Roberto Mazzarago. Seeking series, 8 e Mezzo, August 2022
]]>In questo articolo ci parla del suo approccio al progetto, dei suoi rituali quotidiani e di altre considerazioni personali. Argomenti per noi rilevanti e di ispirazione che abbiamo ascoltato raccontati in prima persona.
Lettura 6 min
Dai importanza ai tuoi bisogni esteriori e interiori? - Interiormente cerco sempre di analizzare il mio operato e cerco di essere il più concreto possibile. Sono una persona molto riflessiva, quindi mi faccio spesso delle domande sulla mia vita, sulla mia condizione. Esteriormente curo l'aspetto quanto posso senza che diventi un'ossessione. Mi piace ritagliarmi dei piccoli momenti nella settimana che dedico a pelle e corpo, faccio esercizio fisico regolarmente, cerco di avere una dieta equilibrata e sono vegano. Penso che la famosa locuzione "mens sana in corpore sano" abbia una sua ragione d'essere.
Il rituale che non trascuro mai anche se sono in ritardo è la cura della bocca. Lavo i denti almeno due volte al giorno. Ho portato l'apparecchio fisso per anni, da adulto, e sono abituato così, ormai spazzolo e passo il filo senza chiedermi se abbia voglia di farlo.-
A che punto ti senti oggi? - Non so bene a che punto del mio percorso sia, ho una visione molto chiara di quello che voglio ma cerco di arrivarci uno step alla volta, perché
Ogni tanto do uno sguardo all'obiettivo e se questo delle volte sembra lontano mi do forza guardandomi indietro e vedendo quanti sacrifici, fallimenti e successi ho portato a casa per arrivare fino a qui e che insieme hanno contribuito a farmi diventare la persona che sono oggi.-
Francesco Frulio, Brushing series, July 2022.